STC è in grado di fornire il servizio di rilievi durezze presso le aziende con apparecchiature portatili per prove di durezza statiche o a rimbalzo (COMPUTEST ed EQUOTIP) nelle scale HRC, HRB, HB/30, HV, N/mm2, kp/mm2, inoltre presso il laboratorio dispone di spazi per ricevere materiali in conto lavoro.
RILIEVO DUREZZA: CONTROLLO NON DISTRUTTIVO DI GRANDE EFFICACIA
La durezza è definibile come la resistenza dei metalli alla penetrazione e come tale è legata ai fenomeni di scorrimento plastico indotti dalla compressione localizzata. È una condizione necessaria affinché il componente metallico abbia le caratteristiche di progetto, ma non sufficiente. Infatti se la durezza non è corretta il componente non sarà certamente idoneo, ma in caso contrario non è certo che le altre caratteristiche siano conformi al richiesto ( per esempio un pezzo d’acciaio C50 grezzo di laminazione può avere la stessa durezza del bonificato, ma nei due casi corre una differenza enorme di tenacità e di riserva plastica).
La durezza influenza la resistenza al taglio, all’incisione, all’usura e talvolta anche alla corrosione. Perciò i metodi per valutare la durezza d’un componente sono molteplici e i più adottati per i metalli possono esser classificati come segue:
- prove statiche, che si basano sulla misura dell’impronta lasciata sulla superficie del saggio o provetta da un penetratore adeguatamente caricato. Appartengono a questa classe le misure di durezza Brinell, Vickers, Rockwell e Knoop, che com’è noto si distinguono per tipo di penetratore usato e per il carico applicato, nonché per la tecnica di rilevamento della dimensione dell’impronta lasciata sul saggio provato. Anche le prove con durometro portatile Poldi o con spina calibrata appartengono a questa classe, sebbene il carico sul penetratore sia applicato d’impulso;
- prove di rimbalzo, in cui un oggetto di massa e dimensioni definite è fatto cadere o proiettato sulla superficie da provare misurandone il rimbalzo. Le superfici più dure sono meno plastiche e fanno rimbalzare maggiormente ogni oggetto che le urti. Appartengono a questa classe le prove di durezza sclerometriche Shore e quelle degli strumenti elettronici portatili (Equotip, Esewey, Krautkramer, ecc.);
I rilievi durezze (RD) più diffusi ed universalmente riconosciuti sono i primi ed in particolare le prove Brinell (HB), le prove Vickers (HV) e le prove Rockwell (HR) nelle scale (A, B, C, D, E, F, N e T).
La prova di durezza Brinell degli acciai prevede l’uso d’un penetratore o sfera, d’acciaio temprato (S) o di carburo di tungsteno (W), di Ø D = 1; 2.5; 5 o 10 mm, da comprimere ortogonalmente contro la superficie da provare con una forza (carico) di 294D2 N, per circa 30 secondi Il valore della durezza Brinell (HB) sarà dato dal rapporto tra il carico applicato e l’area della calotta dell’impronta lasciata sul saggio. La Commissione ISO nel 1975 ha abolito l’unità di misura dimensionale della durezza Brinell e Vickers, i cui valori sono oggi numeri adimensionali, ed introdotto fattori di correzione per non modificare i numeri di durezza delle varie scale con l’avvento del Sistema Internazionale di misura ( Sl ), che abolisce l’uso del kilogrammo forza (Kgf) quale unità di misura della forza, imponendo il corretto uso del Newton (1 Kgf = 9.81 N).